venerdì 1 novembre 2013

Ama il prossimo tuo meno di te stesso.

Anche un flebile sospiro può essere musica per le nostre orecchie.
Il silenzio glaciale delle notti più oscure è l'ambiguo terrore di essere totalmente soli ovvero di essere circondati da innumerevoli entità che cospirano silentemente a danno della nostra persona e dei nostri progetti.
L'essere umano è stato posto dalla Natura non semplicemente come vertice intellettualmente intangibile, ma come primus inter pares con l'essere umano stesso; senza alcun altro essere intelligente ed intellegibile con cui interagire, il fine egoistico (insito non solo nell'uomo ma in tutti gli esseri in possesso tanto di volontà quanto di potenza) non sarebbe nemmeno qualificabile come fine, giacché sorgerebbe spontaneo il quesito "in che modo posso far emergere il mio ego senza nessuno a cui rivolgerlo?" Avete modo di concepire dunque l'altra faccia dell'aurea medaglia dell'egoismo: esso è volto a porre il nostro utile al di sopra di tutto, ma senza questo "tutto" nemmeno noi avremmo modo di qualificare il nostro egoismo.
Non è arduo pervenire a questo assunto: immaginiamo di trovarci in un mondo di cui ciascuno di noi sia l'unico essere (è d'uopo precisare che con la nozione "essere" sono da indicarsi esclusivamente gli esseri umani, se annoverassimo in questa categoria le bestie, il ragionamento non avrebbe seguito poiché è necessario il simultaneo possesso delle capacità intellettive ed intelleggibili testè citate, caratteristica propria del genere umano) esistente nel suddetto spazio. Dunque nulla potrebbe vietarci di agire in qualsivoglia maniera, senza preoccuparci di alcun rimprovero e di alcun biasimo di chicchessia, perseguendo senza ostacolo alcuno i propri interessi. Ma è proprio in questa deserta utopia che non sorgerà mai nella nostra mente l'inciso "sono una persona egoista", perché in questo mondo piatto e flagellato dai nostri capricci non vi è alcun modo di constatare il nostro egoismo proprio perché non ci sono altri esseri con cui confrontarci. Sarà sufficiente introdurre nel nostro sistema anche uno solo di essi perché l'inciso sorga spontaneo in ragione del medesimo fine perseguito ed in ragione dell'interazione con il prossimo.
Chi avrebbe mai detto che il prossimo, che per natura siamo propensi a porre ad un livello inferiore rispetto a tutto ciò che, anche infimamente, possa riguardarci, si sarebbe rivelato anche lui stesso utile al soddisfacimento dei nostri interessi?

A. G.